Giustiziati gli ostaggi italiano e inglese. Monti: “Pretendiamo chiarimenti da Londra”

e Christopher McManus, i due ostaggi rapiti il 12 maggio 2011 in Nigeria, sono stati uccisi e a nulla è valsa l’operazione britannica di salvataggio. Oltre al dolore per la perdita dei due uomini, è rimasta la rabbia, da parte del governo italiano, per il mancato avviso dell’operazione da parte delle autorità britanniche.
La notizia dell’esecuzione è stata data a Monti, in volo su un aereo partito da Belgrado, dal premier inglese David Cameron. Il nostro primo ministro ha recriminato il ritardo nella notizia poiché le autorità italiane sono state avvisate solamente “a operazione iniziata”.

In sostanza, il blitz delle forze speciali nigeriane appoggiate da un commando britannico, è avvenuto tenendo fuori l’Italia perché, secondo quanto dichiara Cameron, “avevamo solo questa finestra, non c’era più tempo da perdere. I terroristi si sentivano braccati. Hanno sparato prima loro”. Cameron, però, era anche consapevole del fatto che si trattava di una mission impossible perché “i due ostaggi erano già condannati. Non è stata una ritorsione dei sequestratori per il blitz. Quando sono arrivate le forze speciali li hanno trovati morti”.

 

Intanto, da Palazzo Chigi si pretendono chiarimenti e Mario Monti si è rivolto telefonicamente al presidente della Nigeria Jonathan chiedendogli di avere il più presto possibile una ricostruzione dettagliata degli eventi che hanno portato all’uccisione degli ostaggi Franco Lamolinara e Christopher McManus.
Anche il Copasir presieduto da D’Alema non ci sta e chiede di far luce sulla vicenda, mentre la Lega chiede di richiamare l’ambasciatore italiano nel Regno unito.