Nuovi attacchi israeliani sui manifestanti nel Golan. Più di venti morti e centinaia di feriti

Nuova giornata all’insegna della violenza al confine tra Israele e Siria. Sulle Alture del Golan l’esercito israeliano ha aperto il fuoco su centinaia di manifestanti palestinesi che cercavano di oltrepassare il confine. Le Alture fanno parte dei Territori Occupati strappati da Israele a Damasco nel 1967 durante la Guerra dei Sei Giorni e i soldati Israeliani avevano minacciato di uccidere chiunque avesse tentato di oltrepassare la barriera.

Secondo la tv siriana i morti sarebbero poco più di una ventina e circa trecento i feriti. Questi episodi si aggiungono agli scontri in Siria tra l’opposizione e il regime di Bashal Al Assad che avrebbero provocato, solo nelle ultime 24 ore, circa 40 morti. A nord di Damasco unità speciali presidiano le città, cui sarebbero state tagliate acqua corrente ed energia elettrica, e nella città orientale di Deir al-Zo la folla ha incendiato due sedi del Partito unico Baath in reazione agli spari sulla processione di un funerale del giorno precedente effettuati dall’esercito di regime.

Intanto, il presidente Al Assad ha applicato un’amnistia a favore di più di 450 prigionieri politici che sono stati liberati.

Gli scontri in Israele sono avvenuti nel giorno del 44esimo anniversario della Guerra del 1967, dopo che altre vittime erano state fatte due settimane fa durante le commemorazioni della “Naqba”, cioè la “Catastrofe”, il giorno della nascita di Israele che provocò migliaia di profughi tra i palestinesi.

In Cisgiordania, nella Striscia di Gaza e nei Paesi Arabi confinanti i manifestanti sono stati addestrati a premere sui posti di blocco israeliani ed è questo che ha provocato la reazione dei soldati dello Stato ebraico.

Nonostante le uccisioni di ieri, i manifestanti palestinesi continuano a protestare trascorrendo la notte al confine intorno a un falò sulla “Collina delle Urla” (all’interno della parte di Golan occupata dagli Israeliani). Anche in altre città, tra cui Ramallah, Betlemme e Turqalem continuano le proteste contro i checkin israeliani e sicuramente ne saranno organizzate altre nei prossimi giorni. Il 7 giugno ricorre l’anniversario della occupazione Israeliana di Gerusalemme Est e a luglio quello della condanna internazionale della barriera di sicurezza in Cisgiordania.