La lotta dei “santini”

Napoli – L’armata brancaleone dei candidati SeL del Comune di Napoli si è attivata da subito con i pochi mezzi a disposizione recuperati attraverso  sottoscrizioni degli stessi e dei simpatizzanti… volantini con l’indicazione di voto su carta scadente e colori deludenti, alcuni in parte scritti a mano, da distribuire con modalità  fai da te.

Gli impavidi prescelti armati di cotanto materiale di propaganda elettorale hanno impegnato parenti e nella migliore delle ipotesi amici, trascinandoli sulle strade e nelle piazze  alla ricerca di cassette postali dove aggiungere “santini”a “santini”.

L’idea madre è quella di combattere una guerra non violenta, con la convinzione che impegnarsi per il motto che “un mondo migliore è  possibile” sia un valido motivo da perseguire con coerenza e perseveranza.

I “santini” nelle cassette fanno a cazzotti per quanti ne sono! E sembrano ridicoli confrontati con i megamanifesti con i volti sorridenti e suadenti dei candidati!

Oggi con la convinzione di non fare abbastanza per promuovere un’idea di cambiamento che mi sono impegnata anche con la mia candidatura a favorire ho associato la necessità di acquisti domestici alla diffusione dei miseri, piccoli, insignificanti volantini nel parcheggio di un  megacentro commerciale, sui parabrezza delle auto.

Ho ascoltato per ben tre volte da un’altoparlante la richiesta di un addetto di recarsi nel settore 10,ma non pensavo certo fosse per noi… una guardia giurata su una potente moto si è precipitata ad informarci che “Non si può fare! E’ vietata ogni forma di volantinaggio!”.

Mortificata,ho risposto balbettando “Mi dispiace,non lo sapevo”.

Bisogna dire che nonostante ci fosse “il grande fratello” se ci stavano aggredendo o peggio ammazzando, l’unico vantaggio di essere continuamente spiati sarebbe stato che ne avrebbero facilmente  scoperto il colpevole!

Non ho trovato niente che possa giustificare il comportamento dell’azienda, seppure posso comprendere il fastidio per il cittadino di essere subissato di propaganda.. allora mi domando cosa debba fare un’armata brancaleone che si ostina a voler fare da sè, avvalendosi esclusivamente di materiali e mezzi propagandistici predisposti dal partito e non usare capitali e cifre alla Letizia Moratti, per fare un esempio.

Ammetto che queste osservazioni hanno il sapore di un ingenuo buonismo, che probabilmente non pagherà affatto… sopratutto a fronte dei gazebo, i manifesti con volti sorridenti e accattivanti, le passeggiate tra la gente… che certo sapranno ricostruire il vecchio che avanza! Allora a  noi poveri brancaleone non resta che sperare di trovare un “santino”a cui votarci! E farci votare!