Manovra salva-Italia approda al Senato. Monti apre dialogo con Bersani e Berlusconi


La fase due sull’approvazione della manovra finanziaria del governo è iniziata oggi, con il passaggio al Senato. I parlamentari di Palazzo Madama si dovranno esprimere sulla fiducia e la proclamazione del voto ci sarà nel pomeriggio.
Dodici senatori dell’Italia dei Valori hanno dichiarato che non voteranno la fiducia al governo, anche se il 17 novembre lo fecero. Aggiungendo i no della Lega, il numero sale a 37 voti negativi.

 L’Idv critica l’esecutivo accusandolo di essere “il governo dei banchieri”, mentre Monti sottolinea che questa manovra è la giusta risposta alla gravissima crisi che sta colpendo il nostro paese. “L’Italia porterà in Europa il suo contributo alla stabilità anche elementi di riflessione e azione sempre più forti sulla politica economica. Non c’é crescita senza disciplina finanziaria”. Monti aggiunge che “per superare la crisi dei debiti sovrani è essenziale che tutti guardino con fiducia ai nostri titoli. È essenziale che gli italiani sottoscrivano Bot e Btp le cui rendite sono oggi elevatissime. Occorre che abbiamo fiducia in noi stessi”.

Intanto, nella giornata di ieri Mario Monti ha incontrato i leader dei più grandi partiti italiani, Berlusconi e Bersani, e c’è già chi parla di “patto” con essi. Il leader del Pd sembra attenuare un po’ le definizioni, parlando di “dialogo” piuttosto che di patto, ma la sostanza rimane.
Entrambi i leader hanno compreso la necessità di avvicinarsi al governo e concordano sulla necessità delle riforme, ma ritengono che, prima di presentarle in Parlamento, sarebbe necessario porre dei paletti su quelle considerate più scomode.

Dunque, Bersani si concentra sull’accantonamento dell’articolo 18 e Berlusconi pone un freno sulle liberalizzazioni. I “passi da fare”, come detto da Bersani sono stati al centro dei discorsi con Monti, il quale ha prospettato lo scenario 2012: recessione, circa 200 miliardi di titoli di Stato a medio-lungo termine da collocare, uno spread che non sembra diminuire perché c’è una fiducia sull’Italia che va ricostruita tra gli investitori e sui mercati. Una fiducia con due nomi: crescita e debito. Monti ritiene che su questi due punti l’esecutivo dovrà effettuare riforme strutturali. Ed è qui che Berlusconi e Bersani hanno vorrebbero aprire un dialogo.

Dopo l’incontro Berlusconi ha dichiarato: “Troveremo il modo di discutere con questo governo i futuri provvedimenti in modo che gli stessi possano arrivare in Parlamento avendo avuto un nostro accordo precedente e, dunque, rendere l’iter parlamentare più agevole. Credo che sia importante che il Governo approfondisca i temi con i segretari di partito e con i capigruppo. Noi come Pdl dobbiamo essere consultati prima dei provvedimenti altrimenti non ci staremo. Se il governo prosegue sulla linea di imposizione fiscale si va al voto”, Inoltre, Berlusconi parla anche di riforma dello Stato e di una nuova legge elettorale con un “premio nazionale al Senato”.