Il Consiglio Dei Ministri ha approvato la manovra “salva-Italia” di Monti: no aumenti Irpef, ici 1’casa, riforma pensioni, tagli spesa pubblica

E’ stato approvato in consiglio dei ministri il testo della manovra anti-crisi: 24 miliardi al lordo della delega fiscale. Il testo è contenuto in un decreto legge e domani sara’ portata in Parlamento: nel pomeriggio Monti sarà prima alla Camera e poi al Senato per informare il Parlamento sulle misure approvate. L’approvazione da parte del consiglio presieduto da Monti arriva dopo una giornata di consultazioni con le parti sociali e con gli enti locali e, come previsto da Monti, prima della riapertura dei mercati di domani. Il Consiglio dei ministri era stato inizialmente fissato per lunedì 5 dicembre, ma è stato anticipato (in tempo record: il Cdm si è riunito intorno alle 16 e 30 e dopo oltre tre ore ha approvato il decreto) per lanciare un messaggio ai Mercati, in modo da dare un’iniezione di fiducia alle aperture delle Borse.

 

manovra Monti salva-italia

Monti inizia con un discorso agli italiani: “Governo di corta durata e severo impegno: quello di far uscire l’Italia da una crisi gravissima, che rischia di compromettere quanto costruito con 60 anni di sacrifici. L’Italia rischia di macchiarsi della responsabilita’ di far andare in senso negativo l’economia dell’Eurozona, ma ha anche il potenziale di far vedere che e’ un grande Paese. Siamo un Paese che ha accumulato, nel corso di decenni, gravi squilibri. Quando si parla di costi della politica, che ridurremo da subito, si pensa al costo che i cittadini sopportano per gli apparati amministrativi, ma non si pensa al vero costo della politica come e’ stata fatta per decenni in Italia: quello dato dal fatto che chi governa prende decisioni piu’ miranti all’orizzonte breve delle prossime elezioni che all’orizzonte lungo del benessere dei nostri figli e dei nostri nipoti. E’ a causa dei quella politica se i giovani faticano a trovare lavoro, se ci sono squilibri tra nord e sud e se c’e’ un fortissimo debito pubblico. Questo e’ il momento in cui, dopo gli ultimi anni, il Capo dello Stato e il Parlamento hanno chiesto a questo governo di aiutare a salvare e sviluppare l’Italia. Abbiamo adottato una serie di provvedimenti di emergenza ma abbiamo tenuto presente la necessita’ di creare condizioni per la crescita dell’Italia. Dunque forte controllo al debito pubblico e al deficit, ma anche un peso particolare dato all’equita’, misure significative contro l’evasione fiscale e “cura dimagrante” anche per noi. Questi provvedimenti vanno visti come un risveglio dell’economia italiana. Nelle prossime settimane arriveranno misure contro i nepotismi, le rendite, a favore di merito e concorrenza, e di riforma del mercato del lavoro; provvedimenti per i giovani e le donne e per favorire lo sviluppo del mezzogiorno. Abbiamo da tirare la cinghia, ma dobbiamo mettere in opera da subito provvedimenti per mettere in moto la crescita. Gli italiani devono essere orgogliosi, non sentirsi derisi come e’ successo in passato; siamo considerati individualita’ simpatiche, inventive, creative, ma dobbiamo lavorare meglio come sistema. Insieme ce la faremo, questo e’ un messaggio di preoccupazione, ma anche di grande speranza”.

Una cura amara ma necessaria per guarire la nostra economia malata. Secondo Monti non c’erano alternative, o sacrifici per qualche anno o povertà e distruzione dell’intera Europa: “Siamo di fronte a una alternativa tra la situazione attuale, con i sacrifici richiesti e una situazione di uno Stato insolvente, di un euro distrutto magari per infamia dell’Italia”.

Bilancio pubblico, previdenza e sviluppo sono i tre settori in cui la manovra intende incidere. Sono previste strette sull’evasione fiscale e sgravi fiscali su imprese e lavoro (gli interventi sul mercato del lavoro arriveranno in secondo tempo). Il Professore ha confermato l’obiettivo del pareggio di bilancio per il 2013, ribadendo che i principi ispiratori sono stati “rigore, equità e sviluppo”. All’ordine del giorno anche Irpef, liberalizzazioni, infrastrutture e aumento dell’Iva di due punti percentuali al 10% e al 21% a partire dal 1° gennaio 2013.

Non sisono fatte attendere le reazioni e i primi commenti dal mondo dei sindacati e della politica.

La Camusso si è dichiarata ostile e invoca un vertice con Cisl e Uil per indire uno sciopero generale, “le linee sulla previdenza rappresentano un durissimo colpo ai redditi dei pensionati” ha dichiarato.

Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni: “la manovra grava solo su lavoratori e pensionati. Occorrono invece risposte immediate ma ben ponderate”.

Luigi Angeletti, numero uno della Uil, ha sottolineato come “non si possa chiedere ai lavoratori di continuare a lavorare senza avere alcun vantaggio dal versamento dei contributi”.

A favore invece, la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia: “Non abbiamo scelta, questa manovra la dobbiamo fare. E’ fondamentale per l’Italia e la salvezza dell’euro”.

Antonio Di Pietro, IDV: “Non si possono chiedere sacrifici ai poveri senza toccare i privilegiati, inclusi per esempio quelli che in pensione ci sono già andati e con cifre da capogiro. In questo paese di Guarguaglini ce ne stanno tanti”.

Francesco Boccia, PD: “Noi avremmo scritto una manovra un pò diversa. Sicuramente daremo il nostro contributo responsabile in una logica emergenziale, vista la situazione europea. Non possiamo permetterci di finire nella zona B dell’Europa e dell’euro, tentativo in corso e che va respinto al mittente”.

Pier Luigi Bersani, PD: “ Non si azzardi ora la Lega ad accendere il cerino sulle polveri che ha cosparso in passato. Noi abbiamo buona memoria”.


Tutte le misure approvate nel decreto legge:

Ici sulla prima casa

L’Ici torna, ma con un altro nome: Imu. Saranno rivalutate anche le rendite catastali. Sulle prime case sara’ al 4 per mille, sulle altre al 7 per mille. Questo porterà nelle casse dello stato 11 miliardi circa (niente ai comuni).

Correzioni Aliquote Irpef

Nessun aumento dell’Irpef ipotizzato è stato approvato.

Iva

 Le aliquote Iva del 10 e del 21% sono incrementate di 2 punti Da settembre 2012. Si tratta di una clausola che sostituisce il taglio lineare previsto per le agevolazioni fiscali. Se Tale punto non dovesse ottenere l’avallo del parlamento si procederebbe con una riforma sul fisco.

Riforma delle pensioni

Quelli che hanno già maturato i requisiti per andare in pensione non rientrano nella manovra. Costoro avranno tempo fino al 31 dicenbre di quest’anno per lasciare il lavoro. Dopo tale data tutti rientreranno nel decreto.

Soppressione delle “finestre”, “un bizantinismo inutile” come le ha definite il ministro del Welfare Elsa Fornero, qindi estensione del metodo contributivo pro rata per il calcolo della pensione per i lavoratori. Si punterà su una fascia di flessibilità per l’uscita verso la pensione con assegni più bassi per chi esce prima. Abolite le quote di anzianità: si uscirà solo con 42 anni e 1 mese per gli uomini e con 41 anni e 1 mese per le donne. La pensione di vecchiaia ,matura a 66 anni per gli uomini già dal 2012. Ma le donne del settore privato potranno andranno in pensione di vecchiaia a partire da 63 anni e 6 mesi dal 2012 e da 66 dal 2018. Ci sarà una perequazione degli assegni fino a 960 euro: la rivalutazione al tasso di inflazione, nel 2012, sarà prevista solo sotto tale soglia. Gli altri assegni verranno congelati. Previste penalizzazzioni per chi va in pensione anticipatamente prima dei 63 anni: -3% sulla quota liquidata con il retributivo per ogni anno di anticipo. Contributo di solidarietà a carico delle pensioni più alte.

Tassa di lusso

Tasse sui beni extralusso come imbarcazioni, aerei e auto di grossa cilindrata. Sulle auto si paghera’ un bollo piu’ alto a partire da 170 chilowatt (20 euro a chilowatt oltre i 170); per i natanti si applichera’ sul posto barca, anche per lo stazionamento di un giorno; per gli aerei variera’ in base al peso. In programma la patrimoniale vera e propria.

Sviluppo e imprese

Introdotta l’ACE, “Aiuto alla Crescita Economica”. Un aiuto che dovrebbe incentivare le imprese alla capitalizzazione degli utili. Ci sarà anche un nuovo credito per i fondi garanzia per le pmi.

Previsti gli sgravi sull’Irap: sara’ possibile scontare dall’Ires la quota di Irap riferita al costo del lavoro. Per l’internazionalizzazione arriva il ‘nuovo Ice’. Interventi per il risparmio energetico.

Il ministero dell’economia è autorizzato a concedere la garanzia dello stato sulle passività bancarie italiane (con scadenza da tre mesi a cinque anni).

Liberalizzazione dei farmaci di fascia C che potranno ora essere venduti anche dalle parafarmacie. Licenze farmacie: una ogni 4000 abitanti.

Spesa

Non saranno abolite le province ma i consigli provinciali potranno essere costituiti da massimo 10 persone.

Sono state abolite però le giunte provinciali. Chiunque ricopra un incarico in un ente pubblico territoriale non costituzionale lo farà a titolo gratuito.

Abolizione del doppio stipendio per i ministri e per i sottosegretari.

Ridotto il numero dei componenti di Consob e Antitrust.

Prevista la soppressione di Enpals e Inpdap: funzioni, personale e risorse finanziarie saranno accorpate all’Inps. Previsti tagli a regioni ed enti locali per 5 miliardi di euro.

Imposta di bollo e scudo fiscale

Estensione dell’imposta di bollo dell’1,5% ai titoli, ad altri prodotti finanziari e ai capitali riportati in Italia tramite il cosiddetto scudo fiscale.

Imposta unatantum su capitali scudati

L’imposta è dell’1,5%

Niente condoni

Monti esclude qualunque ipotesi di condono (fiscale, edilizio…): un condono, sostiene il premier, offrirebbe liquidità nell’immediato, ma spingerebbe a non pagare le tasse o a violare le norme edilizie negli anni futuri.

Lotta all’evasione

Tracciabilità per i pagamenti oltre i 1.000 euro. Norme piu’ efficaci per il controllo dei movimenti finanziari.

Le dichiarazioni dei redditi dei ministri

Trasparenza nelle dichiarazioni dei redditi dei membri del governo. Saranno evidenziati tutti gli introiti (stipendi e rendite), nazionali o provenienti dall’estero.