Dopo 33 mesi alla direzione del Tg1, Augusto Minzolini è stato rimosso dal suo incarico

 
Il Consiglio di amministrazione della Rai, riunitosi in seduta straordinaria dietro proposta del direttore generale Lorenza Lei, ha approvato la delibera di rimozione di Minzolini dalla guida del Tg1. Tale delibera è stata formulata in base a quanto previsto dalla legge n. 97 del marzo 2001 relativa a dipendenti di aziende non solo della pubblica amministrazione ma anche a prevalente partecipazione pubblica, nel momento in cui sullo stesso soggetto pende un giudizio della magistratura penale.

Minzolini è stato rinviato a giudizio con l’accusa  di avere speso illegittimamente 68 mila euro in 14 mesi in benefits e viaggi con la carta di credito Rai.

Il Cda della Rai ha votato e disposto il trasferimento di Minzolini ad un altro incarico di peso equivalente, con quattro i voti favorevoli (Giorgio Van Straten, Alessio Gorla, Nino Rizzo Nervo, e quello del presidente Paolo Garimberti, che in caso di parità vale doppio), e quattro i voti contrari riconducibili all’area di centro-destra (Giovanna Bianchi Clerici, Antonio Verro, Angelo Maria Petroni e Guglielmo Rositani). Rodolfo De Laurentiis è uscito al momento del voto.

Con una seconda votazione il Cda ha anche disposto Il via libera all’interim di Alberto Maccari della guida deg Tg1, con proroga del contratto di lavoro fino al 31 gennaio per evitare il pensionamento.

Garimberti aveva messo sul piatto le sue dimissioni in caso di un nulla di fatto e per risolvere la controversia  ha deciso di procedere con la doppia votazione.

Ora la direzione generale ha tempo quaranta giorni per proporre un altro incarico al giornalista e tra le ipotesi c’è un trasferimento all’estero come corrispondente, forse a New York o Parigi.

Minzolini per ora prepara il ricorso. “La parola – ha dichiarato – passa al Giudice del Lavoro che si dovrà occupare della valutazione di un atto che reputo sostanzialmente e profondamente illegittimo”. “Eserciterò le azioni che la legge e lo Statuto della Rai prescrivono a tutela degli interessi aziendali” e, secondo alcune voci circolanti a viale Mazzini, ci sarebbe in essere anche una denuncia alla Procura della Repubblica per abuso di ufficio nei confronti dei consiglieri che hanno votato sì al trasferimento e una lettera al Tesoro (al Prof. Monti) e al ministero dello Sviluppo Economico per contestare quanto successo.

Al processo a carico di Augusto Minzolini, che si terrà l’8 marzo prossimo davanti alla VI sezione penale del Tribunale di Roma, la Rai si costituirà parte civile “per il danno di immagine e per i residuali profili di danno non patrimoniale”.

 

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Il Consiglio di amministrazione della Rai, riunitosi in seduta straordinaria dietro proposta del direttore generale Lorenza Lei, ha approvato la delibera di rimozione di Minzolini dalla guida del Tg1. Tale delibera è stata formulata in base a quanto previsto dalla legge n. 97 del marzo 2001 relativa a dipendenti di aziende non solo della pubblica amministrazione ma anche a prevalente partecipazione pubblica, nel momento in cui sullo stesso soggetto pende un giudizio della magistratura penale.

Minzolini è stato rinviato a giudizio con l’accusa  di avere speso illegittimamente 68 mila euro in 14 mesi in benefits e viaggi con la carta di credito Rai.

Il Cda della Rai ha votato e disposto il trasferimento di Minzolini ad un altro incarico di peso equivalente, con quattro i voti favorevoli (Giorgio Van Straten, Alessio Gorla, Nino Rizzo Nervo, e quello del presidente Paolo Garimberti, che in caso di parità vale doppio), e quattro i voti contrari riconducibili all’area di centro-destra (Giovanna Bianchi Clerici, Antonio Verro, Angelo Maria Petroni e Guglielmo Rositani). Rodolfo De Laurentiis è uscito al momento del voto.

Con una seconda votazione ha anche disposto Il via libera all’interim di Alberto Maccari della guida deg Tg1, con proroga del contratto di lavoro fino al 31 gennaio per evitare il pensionamento.

Garimberti aveva messo sul piatto le sue dimissioni in caso di un nulla di fatto e per risolvere la controversia  ha deciso di procedere con la doppia votazione.

Ora la direzione generale ha tempo quaranta giorni per proporre un altro incarico al giornalista e tra le ipotesi c’è un trasferimento all’estero come corrispondente, forse New York o Parigi.

Minzolini per ora prepara il ricorso. “La parola – ha dichiarato – passa al Giudice del Lavoro che si dovrà occupare della valutazione di un atto che reputo sostanzialmente e profondamente illegittimo”. “Eserciterò le azioni che la legge e lo Statuto della Rai prescrivono a tutela degli interessi aziendali” e, secondo alcune voci circolanti a viale Mazzini, ci sarebbe in essere anche una denuncia alla Procura della Repubblica per abuso di ufficio nei confronti dei consiglieri che hanno votato sì al trasferimento e una lettera al Tesoro (al Prof. Monti) e al ministero dello Sviluppo Economico per contestare quanto successo.

Al processo a carico di Augusto Minzolini, che si terrà l’8 marzo prossimo davanti alla VI sezione penale del Tribunale di Roma, la Rai si costituirà parte civile “per il danno di immagine e per i residuali profili di danno non patrimoniale”.