In arrivo il “rating legalità” per le imprese

Nei decreti approvati nella notte, tra le varie novità c’è l’introduzione di un indice che misura la legalità nella gestione di un’azienda operante sul suolo nazionale. A darne notizia è stata direttamente la senatrice del Pdl, nonché relatrice del dl liberalizzazione, Simona Vicari nel corso di un’intervista a “Radio anch’io”.

Infatti – da detto la senatrice Vicari – questa notte abbiamo approvato un emendamento della senatrice Casellati, a cui va il ringraziamento per la sensibilità mostrata verso questo tema, che prevede l’elaborazione da parte dell’autorità garante della concorrenza e del mercato, in raccordo con i ministeri della Giustizia e dell’Interno, di un parametro che misurerà il livello di legalità delle imprese. Si tratta di una battaglia che il Pdl ha fatto sua da un’indicazione del vicepresidente di Confindustria Montante e che adesso può dire di aver vinto. Con l’introduzione del rating abbiamo dato ascolto a quelle tante aziende che vivono e lavorano in zone difficile del Paese, e che sentivano il bisogno di vedersi riconosciuti gli sforzi fatti nel rispettare la legge. Ora attraverso questo parametro di legalità non solo le imprese saranno incentivate a tenere comportamenti in linea con il massimo contrasto alla criminalità, ma diventerà anche un elemento centrale nella vita delle stesse imprese, utilizzato come strumento premiale nell’accesso al credito ed alle agevolazioni pubbliche”.

Simona Vicari, spiega anche che si tratta di una misura che “recepisce una proposta di Confindustria” e che il rating verificherà la correttezza delle imprese non solo in relazione alla criminalità, ma anche verso il fisco e lo Stato.

Secondo Gino Sciotto, presidente nazionale della Federazione Autonoma Piccole Imprese (Fapi) “sono soprattutto le piccole e medie imprese ad essere attaccate dalla criminalità”, quindi “un rating antimafia è una soluzione interessante, perché chi denuncia non deve avere problemi ad operare sul mercato”.

Reazione positiva anche da parte di Paolo Esposito, presidente nazionale della Cidec che definisce la misura “utile per contrastare l’ingerenza della criminalità organizzata nell’economia dando nuovo ossigeno alle imprese” . Secondo Esposito “la criminalità trae linfa dalla crisi economica bloccando, di fatto, lo sviluppo e creando danni irreversibili ai territori e al tessuto produttivo”.

Un nuovo strumento dunque, votato ad incentivare una crescita equilibrata favorendo le imprese che si trovano in concorrenza con chi slealmente evade il fisco.