Giustizia, Italia agli ultimi posti nella classifica mondiale

Pessima situazione per la giustizia in Italia. Talmente pessima che nel rapporto ‘Doing Business 2012’ della Banca Mondiale risulta essere al 158esimo posto su 183 paesi. E ad aggravare la situazione ci sono gli oltre 9 milioni di fascicoli arretrati, un’infinità di cause penali e civili pendenti, che impoveriscono ogni anno di più il nostro paese. E’ stato infatti stimato che il loro smaltimento farebbe alzare il Pil al 5% e aumenterebbe la richezza del paese di oltre 96 miliardi di euro perchè tale lentezza frena enormemente la crescita per imprese, cittadini, e investimenti esteri. Si tratta di una marea di carta, solo con le pratiche relative ai procedimenti civili pendenti si potrebbe ricoprire una superficie pari a 74 campi da calcio grandi come San Siro.

E non bisogna nemmeno dimenticare che a peggiorare il tutto ci sono gli esorbitanti costi legali. La quota in termini di assistenza legale e spese processuali, rispetto al valore complessivo della causa, è tra le più alte in europa, circa il 30%, contro il 14,4% della Germania e il 9,9% della Norvegia. E poi, mentre le aziende straniere incassano i danni nel giro di 12 mesi, quelle italiane devono aspettare anche 3 anni oppure accettare accordi al ribasso, mentre nel frattempo chiedono prestiti per sopravvivere.

Perciò, se da una parte il mix di lentezza processuale, di ricorsi, di impugnazioni e di cavilli giudiziari fanno crescere il popolo degli avvocati, circa 260 mila (solo in provincia di Milano ci sono tanti legali quanti ce ne sono nell’intera Francia), dall’alra ipoveriscono sempre di più l’Italia.