Attentato a Brindisi: attentato mafioso o guerra di classe?

 È morta, non è morta.

L’ultima ora appena scorsa (sono le 12.50) sembra solo una gara tra i servizi d’informazione tra chi ha lo scoop e chi non ce l’ha, ma tutti parlano di Mafia, quasi fosse una certezza.

Un attentato gravissim, 7 giovani ragazze coinvolte, una deceduta, una in pericolo di vita.
A pochi giorni dal ventennale della strage di Capaci, ad una scuola titolata a Falcone, nella città in cui Libera a breve avrebbe fatto tappa.

Sono motivazioni sufficienti per ritenere che trattasi di attentato di Mafia?
E come mai attaccare una scuola e non un’istituzione?

Potrebbe darsi che si siano rotti degli equilibri e che la Mafia voglia dimostrare di non essere quiescente, di essere ancora capace di fare attentati, “fai attenzione Stato”.

O potrebbe darsi che questo sia l’inizio di un nuovo periodo, i nuovi anni di piombo.

Un attentato povero, non tritolo come a Capaci o via d’Amelio, ma bombole di GPL, forse tre, poste nelle vicinanze dell’ingresso della scuola.
Sarà che sono un po’ complottista, sarà che ho troppa fantasia, ma qualcosa non mi quadra, la Mafia avrebbe avuto interesse a mostrare la propria forza anche nella scelta dell’esplosivo, qualcosa mi convince che trattasi di un attentato di matrice terroristica non di natura mafiosa.

Una parte di me, e me ne vergogno, quasi spera che sia per mano della Mafia, perché se fosse per mano di altri allora vorrebbe dire che la crisi, lo sfruttamento delle classi più povere, il continuo pesare su chi è già in difficoltà, hanno portato alla nascita di movimenti volti a cominciare una vera e propria guerra civile.

Ovunque andassi, con chiunque parlassi, trovavo sempre qualcuno che sperava nel ritorno delle Brigate Rosse.

Forse è stato esaudito, forse no.

Aggiornamento:

Devo essere esplicito? E così sia.

Ogni volta che si insedia un governo tecnico che sputtana le classi più povere per un tempo sufficiente da stressare le stesse, quando la corda è così tesa che gli scontri sono imminenti e si rischia di far saltare la baracca, il governo italiano punta sulla tensione.

Unitevi tutti italiani!
Dobbiamo essere uniti e affrontare queste forze malvagie!

Cosa può fare più scalpore, colpire gli animi nel profondo e spingere la gente unita in strada per “combattere” il nemico?

Ammazzare delle ragazzine fuori una scuola.

La Mafia “ufficiale” non c’entra un cazzo.

Solo uno stato spaventato.