Raggiunto l’accordo, Grecia salva dal default

Al termine della negoziazione durata 13 ore, è stato raggiunto l’accordo per salvare la Grecia dal rischio dafault. I ministri delle finanze dell’eurozona hanno finalmente sbloccato il secondo pacchetto di aiuti di 130 miliardi di euro.

Olli Rehn, commissario europeo agli Affari economici e monetari, ha spiegato che “Il piano di salvataggio della Grecia si basa su una stretta condizionalità: si prevede di rafforzare la sorveglianza su Atene e di imporre una presenza permanente della missione in loco della Commissione europea” incaricata di verificare l’attuazione delle misure per rimettere in ordine i conti pubblici.

Jean-Claude Juncker, presidente dell’Eurogruppo, nella conferenza stampa a margine della riunione ha annunciato:  “Abbiamo raggiunto un ampio accordo sul nuovo programma per la Grecia e sul coinvolgimento del settore privato che porterà a una significativa riduzione del debito e aprirà la strada a una somma senza precedenti per un nuovo finanziamento ufficiale per assicurare il futuro della Grecia nell’area euro”.

I termini dell’accordo raggiunto a Bruxelles prevedono una riduzione del debito sovrano greco entro il 2020 dall’attuale 160% al 120,5%:

– spremendo ulteriormente i creditori privati che accetteranno una perdita del 53,5% del valore nominale dei bond greci in loro possesso (rispetto al 50% precedentemente pattuita);

– coinvolgendo la BCE che trasferirà i suoi profitti sui bond greci acquistati negli ultimi due anni alle banche centrali nazionali, che a loro volta li passeranno ai governi perché possano trasferirli ad Atene “per migliorare ulteriormente la sostenibilita’ del debito pubblico greco”;

– interessando tutti Paesi membri dell’eurozona che hanno accettato “un’ulteriore riduzione retroattiva dei tassi di interesse” del prestito alla Grecia.

 Lucas Papademos, primo ministro greco, al termine della maratona negoziale ha dichiarato “Siamo molto soddisfatti, dobbiamo attuare il programma in modo efficace e tempestivo  e il governo è determinato a farlo”.

Josè Manuel Barroso, presidente della commissione europea: l’accordo è un essenziale passo in avanti con cui è stata definitivamente chiusa la porta allo scenario di un default disordinato”.

Mario Monti, premier italiano:  è un “bel risultato che dimostra come l’Europa sia anche in grado di funzionare”.