Bossi: “danni da chi porta il mio cognome, dovevo fare come Berlusconi”

Ieri sera Umberto Bossi e Roberto Maroni si sono presentati sul palco di Bergamo durante la manifestazione dell’orgoglio leghista, ma per il dimissionario leader della Lega l’accoglienza non è stata positiva. Mentre l’ex Ministro degli Interni ha parlato di pulizia all’interno del partito e di “dolore e rabbi” per ciò che sta succedendo all’interno del Carroccio, Umberto Bossi si è mostrato dispiaciuto, ma ha anche parlato di “complotto”.

Maroni ha sottolineato come gli ultimi siano stati “giorni di passione, di dolore ma anche di rabbia per l’onta che abbia subito per essere considerati un partito di corrotti, per Umberto Bossi che non si merita quello che è successo. Ho provato anche orrore per le accuse di collusione con la ‘ndrangheta e la mafia. Da stasera noi ripartiamo con le nostre straordinarie battaglie. La Lega non è morta e non morirà mai. La Lega è potentissima, non ci sono cerchi che tengano. Il partito dimetterà Rosy Mauro e venerdì espellerà Francesco Belsito. Mi spiace che Rosi Mauro non abbia accolto la richiesta del nostro presidente, ma se non si è dimessa ci penserà la Lega a dimetterla”. 

Al momento dell’intervento di Bossi si sono alzati dei fischi dalla platea. Mentre il senatur dichiarava di essere dispiaciuto “per i miei figli, li ho rovinati io” partivano i fischi. Continuando, Bossi ha detto che “dovevo fare come Berlusconi mandare i figli a studiare all’estero, mandarli via per salvarli. Mi piange il cuore. I danni sono stati fatti da quelli che portano il mio cognome. Mi spiace enormemente, scusate”. Anche quando ha nominato Francesco Belsito e ricordato che era “vicepresidente di Fincantieri”, dalla base sono partiti i fischi contro il tesoriere.
Lo stesso è accaduto quando Maroni ha nominato Renzo Bossi.

Intanto, anche la Procura di Genova ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per truffa ai danni dello Stato e riciclaggio. L’indagine è iniziata da un’intercettazione telefonica in cui Belsito dichiarava di avere consegnato 50mila euro all’attuale segretario ligure della Lega nord Francesco Bruzzone per un posto nel cda di Fincantieri. Invece, la Procura di Bologna ha aperto un fascicolo conoscitivo sui conti della Lega emiliana a causa da alcune dichiarazioni date alla stampa da ex esponenti del Carroccio bolognese in merito ad un presunto giro di fondi neri.