Napoli – Indagati alcuni dipendenti comunali per indebito arricchimento ai danni del comune

L’indagine è partita da una denuncia presentata proprio dallo stesso assessore alle politiche sociali, Sergio D’Angelo, che nello scorso mese di giugno aveva portato all’arresto di una assistente sociale alle dipendenze del Comune di Napoli con l’accusa di aver pilotato alcuni inserimenti di minori in case famiglia per trarne benefici economici.

In questi mesi la magistratura ha raccolto ulteriori elementi che hanno determinato l’estensione delle indagini ad altri dipendenti dell’Amministrazione fino alle perquisizioni dei giorni scorsi in alcuni uffici  dell’assessorato alle Politiche sociali del Comune e nelle abitazioni di una funzionaria e di un ex funzionario dello stesso assessorato ad opera degli agenti della Polizia Municipale di Napoli coordinati dal pm Graziella Arlomede.

Gli uomini della Polizia municipale avrebbero accertato l’esistenza di corsie preferenziali nella aggiudicazione degli appalti e la presenza di fatture gonfiate con gravi danni economici per il Comune, e sono stati accusati di concussione e di corruzione tre persone: una funzionaria del servizio Politiche sociali, un ex funzionario in pensione, ed il rappresentante legale di una cooperativa sociale.

Secondo D’Angelo, «si tratta comunque di presunte responsabilità individuali di dipendenti comunali e di alcuni rappresentanti di strutture di accoglienza per minori, che si sarebbero procurati un indebito arricchimento in danno dell’Amministrazione comunale». «Siamo certi che i responsabili verranno individuati – ha dichiarato – e che tale episodio non potrà gettare ombra sul prezioso lavoro sociale che tanti operatori pubblici e del Terzo settore hanno svolto e continueranno a svolgere in futuro».