Napoli: emergenza barelle al Cardarelli, finiti tutti i posti

La situazione barelle all’ospedale Cardarelli di Napoli peggiora sempre più. Da circa 200 barelle si è passati a zero. E le cose non vanno meglio in altri ospedali quali Loreto Mare, Pellegrini San Giovanni Bosco.
Il direttore della Terapia intensiva coronarica, Ciro Mauro, del Cardarelli fa sapere che questo dipende anche dal fatto che nell’area collinare non sono presenti altri letti d’emergenza, nonostante la convenzione firmata da Caldore e la Federico II. “E non si capisce”, continua, “perché Calabrò (senatore Pdl e consigliere regionale per la sanità, ndr) invece di tagliare reparti, crei divisioni finalizzate solo a soddisfare la gloria accademica”.

In Medicina d’urgenza si ospitano più del triplo dei pazienti accettabili e gli operatori “sono allo stremo”, come dichiara Franco Paradiso, direttore sanitario.
Dall’ospedale dicono che si è arrivati a questo punto perché “la chiusura di pronto soccorso e il personale andato in pensione e mai sostituito (100 medici e circa 150 infermieri) hanno reso la situazione ben peggiore di quella di 10 anni fa. Anche allora, nei periodi bui, avevamo grosse sofferenze, ma solo il lunedì per il turnover di malati più lento. Oggi il male è endemico”.

Maurizio Scoppa, commissario della Asl Napoli 1 Centro, ha spiegato le misure anti-barelle: “Abbiamo esteso il triage a tutti i pronti soccorso, a marzo sarà attivato quello del Loreto mare a cui stiamo lavorando e, subito dopo, toccherà al Pellegrini e al San Giovanni Bosco. Poi, ho firmato recentemente una convenzione con la Seconda università da cui ho ottenuto 15 posti letto che saranno attivati tra oggi e domani nel Vecchio Policlinico: lì verranno trasferiti i pazienti stabilizzati. E, infine, stiamo istituendo i dipartimenti negli ospedali per gestire meglio i posti letto che ora sono frammentati. È un contributo, ma se il fenomeno persiste, adotteremo altri provvedimenti”.