Assedi e scontri in Val di Susa: la Verità raccontata dalla delegazione di Firenze

“L’assedio durerà fino a che i cantieri non verranno smobilitati”. Queste le parole dei portavoce del Comitato No-Tav, in Val di Susa, dopo la notte di guerriglia tenutasi ieri dalle parti di Chiomonte.

Ieri 3 luglio si sono tenute imponenti manifestazioni di protesta per la costruzione della linea veloce in Val di Susa che hanno visto la partecipazione di delegazioni da  provenienti da tutta Italia. Il Comitato contro il sottoattraversamento TAV di Firenze ha partecipato in prima linea e i suoi componenti, tramite un comunicato internet, rigettano le “falsità diffuse dai principali media nazionali” e riprese dai principali esponenti di governo. Secondo i rappresentanti del Comitato, Carabinieri, Polizia di Stato e Finanza si sono macchiati di pesanti atti di repressione tramite lancio di bombe lacrimogene urticanti e incursioni contro i manifestanti che si opponevano alla costruzione di un’opera ritenuta inutile e dannosa.
Secondo il comitato la storia dei black block che avrebbero partecipato alla manifestazione sarebbe stata inventata. Alla fine dell’articolo proponiamo il link al testo pubblicato su internet dal Comitato stesso.

“In questi casi il vero facinoroso è lo Stato, che arma la rivolta per impedire all’opinione pubblica di conoscere la vere ragioni dei movimenti”. Così si pronuncia Haidi Giuliani, la madre del ragazzo ucciso nel 2001 durante gli scontri tra no global e carabinieri a Genova durante il G8. Continua, dichiarando che “domenica il fronte anti-Tav era composto da 3 cortei distinti  sono stati aggrediti tutti e tre, esattamente come avvenne a Genova nel 2001. Io non ero in Piemonte ma chiamavo preoccupata degli amici che si trovavano lì, dunque so come è andata”. Anche secondo l’opinione dell’ex senatrice di Rifondazione Comunista, i media utilizza il termine black block per etichettare i manifestanti e giustificare le azioni di violenza.

Oggi la situazione sembrava essersi calmata dopo gli scontri di ieri a Chiomonte, ma durante il pomeriggio un’esplosione ha distrutto un camper situato sul viadotto dell’autostrada del Frejus. Secondo la questura l’origine è dolosa, mentre secondo i manifestanti sarebbe colpa degli operai del cantiere.

Secondo i No Tav è ora necessario difendersi, ecco perché “migliaia di valsusini che hanno assediato il cantiere dal lato boschivo di Giaglione e Ramats erano muniti di caschi e mascherine antigas. Niente da stupirsi, dopo il violento sgombero di lunedì scorso da parte delle forze dell’ordine si è deciso di evitare di rimanere intossicati e di proteggersi”.

Il link al comunicato della delegazione No Tav di Firenze: http://www.altracitta.org/2011/07/04/ma-quali-black-block-inaccettabili-falsita-sui-fatti-della-val-di-susa/