Accordata la fiducia al “processo lungo”: confermate le norme con alcune modifiche

Con 160 voti a favore, 139 voti contrari e nessun astenuto il Senato accorda la fiducia al  cosiddetto ddl per il “processo lungo”. Secondo l’opposizione il provvedimento è l’ennesima legge ad personam per il Presidente del Consiglio da utilizzarsi sia per il caso Mills che per il caso Ruby. Tra le forti opposizioni anche del Csm e dell’Associazione dei magistrati, il provvedimento ora ritorna alla Camera.

Il ddl riconferma le norme contenute pur presentando qualche novità. Rimane la possibilità di presentare un numero infinito di testimoni da parte della difesa senza che il giudice possa opporsi e la possibilità di non considerare più come prova definitiva in un processo la sentenza passata in giudicato in un altro procedimento, ma, in questo caso, sono esclusi i resti di mafia e terrorismo.
Un’altra modifica riguarda la possibilità per un imputato di interrogare un testimone che presenta dichiarazioni contro di lui, ma potrà farlo solo “a mezzo del suo difensore”.
Altre novità riguardano i benefici: chi è condannato all’ergastolo per reati di strage o sequestro di persona conclusi con la morte del sequestrato, potrà usufruire di benefici dopo aver scontato almeno 26 anni di carcere.

Tra le conferme, quella che riguarda l’applicazione del ddl ai processi in corso e per cui non sia ancora stata espressa la sentenza di primo grado.
Confermata la parte in cui è deciso che quando deve essere irrogata la pena dell’ergastolo non si ricorre alla diminuzione della pena prevista nell’articolo 442 del codice di procedura penale. Il condannato al carcere a vita, quindi, non avrà più la possibilità, avvalendosi del giudizio abbreviato, come avviene oggi, di avere la sostituzione dell’ergastolo con la condanna a 30 anni.

L’opposizione reagisce duramente alla fiducia accordata hanno esposto in aula cartelli con la scritta “Ladri di giustizia”.
Mentre Anna Finocchiaro dichiara: “Oggi Berlusconi non è in aula. Non c’era nemmeno quando venne approvata la manovra economica a palazzo madama. Alla sua assenza si rispose che il premier era scivolato su una saponetta in bagno. Mi chiedo se stamattina si sia strozzato con il dentifricio.”