Fukushima: dopo il disastro il Giappone valutò di far evacuare Tokyo

Da uno dei rapporti della Fondazione per la ricostruzione del Giappone, a seguito dell’immane disatro che colpì l’11 marzo 2011 il nord della nazione con un forte sisma seguito da un devastante tsunami, è emerso che il governo, nei primi giorni successivi al disastro di Fukushima, aveva già valutato la necessità di dover far evacuare la città di Tokio.

La notizia riportata dal New York Times mostra che il rapporto della Fondazione accusa direttamente il governo e in particolar modo Naoto Kan che era a capo dell’esecutivo in quel periodo. La critica era contro le iniziative prese in modo troppo affrettato che avrebbero potuto causare un allarmismo inutile in un frangente così delicato. Infatti, secondo il protocollo attivo per le misure di emergenza tutte le decisioni, con le conseguenti responsabilità, spettano solo all’ente della gestione dell’impianto, mentre invece in quell’occasione fu alterarto il protocollo da parte del governo. Nè il Primo ministro nè alcun membro dell’esecutivo poteva essere al corrente delle linee guida del protocollo di emergenza e nessun degli esperti seppe consigliarli adeguatamente, cosicchè nessuno di loro avrebbe mai potuto agire in maniera consona alla situazione.