Le otturazioni con Mercurio causano Parkinson, Alzheimer e Sclerosi Multipla.

Una tipica otturazione dentale viene fatta con con un composto detto amalgama. La tecnica per creare intarsi ai denti venne introdotta nel 1800 come una mistura d’argento, rame, palladio, zinco, stagno, indio e circa il 50% di mercurio. Questi metalli sono inquisiti perchè ritenuti possibili concause di malattie neurodegenerative come Parkinson, Alzheimer e sclerosi multipla.

Sulla tossicità di tali metalli pesanti ci sono pareri discordanti. Da una parte c’è l’Associazione nazionale dentisti italiani (Andi) secondo cui il mercurio una volta miscelato con gli altri elementi dell’amalgama diventa innocuo non potendosi più liberare ed entrare in contatto con la bocca del paziente e che quindi non è più pericoloso delle amalgame di resine composite, quasi sempre ricavate da derivati del petrolio. Dall’ altra c’è l’Oms che ha dimostrato che quasi l’80% delle patologie non causate da virus sono dovute ad intossicazioni da metalli pesanti. Svezia, Danimarca e Norvegia oramai da parecchi anni hanno vietato l’uso di tutte queste sostanze in ambito medico.

Nel 2010 è arrivata in Parlamento la proposta di legge n° 3510 atta all’abolizione del mercurio all’interno dell’amalgama, e da allora è ancora ferma. Il documento certifica che gli effetti noti dell’esposizione al mercurio sono: ” danni alla vista e all’udito, paralisi, insonnia, instabilità emotiva, ritardi dello sviluppo, deficit della memoria, irritabilità e dermatosi aspecifiche, sclerosi multipla, morbo di Alzheimer, sclerosi laterale amiotrofica e molte altre patologie neurologiche “.  Il mercurio quando viene assorbito dall’organismo si va a depositare nei reni e nel sistema nervoso centrale distruggendo la guaina mielinica che riveste i nervi. Questi, una volta persa la guaina si deterionano, muoiono e non si rigenerano piu.

Molte sono le rivoluzioni necessarie per questo Paese, e l’eliminazione del mercurio dalle nostre bocche sarebbe un cambiamento notevole per la salute pubblica.