Draghi: “l’Italia deve salvarsi da sola”. Giovani sono vero rilancio del paese

Il Presidente in pectore della Bce, Mario Draghi, si è espresso sulla crisi economica che attanaglia anche il nostro paese affermando che “l’Italia deve salvarsi da sola” senza aiuti esterni perché la salvezza e il rilancio possono venire solo dagli italiani. “Abbiamo perso troppo tempo e bisogna agire con rapidità per riportare il Paese al posto che merita in Europa. Ma la politica ha il compito insostituibile di trovare il modo di rompere il circolo vizioso di privilegi, coalizioni di interessi prima che questo renda impossibili, per veti incrociati e cristallizzati, le misure necessarie per la crescita”.

Draghi tiene a sottolineare che l’Italia sembra essere abituata ad attendere il salvatore che dall’esterno possa risolvere tutti i problemi del paese, dato che “una nostra tentazione atavica, ricordata da Alessandro Manzoni, è di attendere che un esercito d’ Oltralpe risolva i nostri problemi”. Ma non deve essere così, continua, poiché gli italiani possono farcela da soli.

Spiega che “nell’anno in cui celebriamo i 150 anni dell’Italia ricordiamo il Risorgimento dei nostri bisnonni nell’Ottocento e l’unità di intenti che nel dopoguerra ci consentì di assicurare il progresso del paese con la Costituzione repubblicana, con la promulgazione delle leggi volte a garantire i fondamentali diritti sociali e civili dei cittadini, con la sconfitta del terrorismo. In quei momenti cruciali si manifestò la concordia di fondo del paese, al di là del necessario e duro confronto politico. Abbiamo oggi bisogno della stessa ispirazione, della stessa intelligenza”.

Inoltre, Draghi punta sui giovani affermando che solo loro possono essere il vero rilancio del paese e che solo rimuovendo gli ostacoli che impediscono alle loro potenzialità di esprimersi si potrà risollevare l’economia.
Tutto ciò, mentre fuori alla sede della Banca d’Italia molti giovani “indignati” manifestano contro la crisi e il potere delle banche, indossando maschere di draghi colorati.